Solo il 20% degli italiani ha le competenze adeguate per muoversi in una società complessa.
TULLIO DE MAURO

Poiché i nostri interessi sono inestricabilmente interconnessi, dobbiamo accettare l’etica come l’indispensabile interfaccia tra il nostro desiderio di felicità e quello degli altri.
TENZIN GYATSO (Dalai Lama)
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Di che cosa parliamo quando parliamo della "realtà"?

Q
uando pensiamo di dire "come stanno le cose" o "chi sono gli altri", in realtà, stiamo parlando anche di noi stessi. Cioè, della nostra relazione con quelle "cose" e con quegli "altri". Stiamo parlando del risultato di certe particolari connessioni.

Inoltre, quando descriviamo "la realtà" e "gli altri" chiamiamo sempre in causa, anche senza saperlo, quei processi che li hanno generati.

Se non ne siamo consapevoli, se
non ci soffermiamo su questi processi e queste relazioni, restiamo fermi alla punta dell'iceberg. Stiamo dando per buone descrizioni incomplete o perfino illusorie e ingannevoli.

Per
descrivere ciò che chiamiamo "realtà", per comprendere ciò che accade all'ambiente e alle persone e le ragioni per cui ciò accade, non dobbiamo indagare tanto sull'INDIVIDUO e sull'elemento puntiforme (umano, animale e vegetale che sia) ma sulle sue RELAZIONI CON L'AMBIENTE circostante; non tanto sul FATTO o sul fenomeno singolo ma sui PROCESSI che lo hanno generato.

Solo così potremo dire di comprenderlo e favorire una relazione sostenibile tra noi e l'ambiente.

INTERDIPENDENZA e PRIMATO DEL CONTESTO


"ACCOPPIAMENTO"
TRA ORGANISMO E AMBIENTE,


RELAZIONE CIRCOLARE
E AUTOORGANIZZAZIONE

DIVERSITÀ
COME RISPOSTA VANTAGGIOSA AGLI INPUT DELL'AMBIENTE

RESPONSABILITA'

RELATIVITà DELLA CONOSCENZA E PUNTI DI VISTA


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